" Sull' orlo di un precipizio, m' inviti adesso
a giocare" |
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"Ma il vero pensare e' sempre in pericolo e sempre pericoloso." " Reiten, reiten, reiten..." La tentazione di insediarsi nella vita in maniera precaria...la visione che sgomenta, il vacillare delle cose, il frammento il simbolo la traccia... Quante volte moriamo lungo il nostro cammino, quante altre risorgiamo? Grazie ai sensi, pero', ci libriamo sopra i tristi ancoraggi e bramiamo
vivere, ancora. E dove s'affissa il suo sguardo se non sulle povere cose che sono state e che per scontare il fio del peccato di essere nate sono destinate all' oblio, senza riguardi! Una disdicevole consuetudine, reiterata dalla natura, ricettacolo vivente
dell' essere, impone a un tratto l' interruzione dell' incanto, e cadono
i veli e la notte cala per sempre sul povero sinolo. " Tu sei l' adolescente che da lungo tempo Quale forza ci solleva dal baratro verso un altrove forse solo presentito- anche se dall' effetto di quell' effondersi nell'anima potremmo sospettare che tale potenza scaturisca da una realta' almeno altrettanto potente? E quale forza irrompe talvolta nella nostra vita in circostanze imprevedibili, come un lampo che illumini improvvisamente un sentiero indicandoci la via? Chi ci spinge tra quelle acque in tempesta, chi ci espone al mirino
del nemico, chi ci vuole sull'orlo di quel precipizio? E' un dio che ci possiede allora, e che sussurra una nenia dolce nel cuore ed esorta a non indietreggiare! E, come una musica, gonfia il cuore di gioia e ci annebbia la vista,
invitandoci a celebrare con una danza il nostro approssimarci alla soglia
del limite, laddove la ragione cessa di esercitare il proprio imperio
e si accende la fiamma del vaticinio. Una letizia infantile e una filastrocca che dice: Tu sei Vivo, Era solo un Gioco! Quanto in quel momento ci sara' dato, come quanto continuera' a rimanere celato, apparterranno a noi stessi piu' di ogni altro oggetto che la coscienza ritrovera'nel suo cammino ordinario, nella riconquistata consueta "realta'".
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